Le Patologie Trattate
Il trattamento della coronaria ammalata
La rivascolarizzazione miocardica attraverso l’angioplastica coronarica rappresenta ormai una metodica sicura con percentuale elevata di successo e basse complicanze. Nel nostro Servizio vengono routinariamente utilizzati, con indicazioni precise, gli stent a rilascio di farmaco di ultima generazione che hanno dimostrato, di offrire un grande beneficio in termini di restenosi a distanza e sopravvivenza. In casi particolari vengono utilizzati cateteri a palloncino in grado anche di rilasciare un farmaco antiproliferativo sulla parete del vaso in caso di re-ostruzione di stent o di malattia di piccoli vasi.
Particolare attenzione è riservata ai pazienti affetti da diabete mellito e a quelli già sottoposti a by-pass aorto-coronarico. La categoria dei pazienti diabetici è spesso affetta da patologia vascolare diffusa in più organi per cui riceve un trattamento mirato e multidisciplinare al fine di riconoscere e trattare la patologia nei vari distretti vascolari.
I pazienti già sottoposti a bypass trovano nell’angioplastica coronarica un validissimo aiuto nel caso di malattia ostruttiva dei condotti venosi ed arteriosi utilizzati per il by pass evitando il ricorso ad un nuovo intervento chirurgico gravato da maggiori rischi.
Anche il paziente ultraottantenne riceve nel nostro Servizio un trattamento dedicato specialmente nei casi di patologia trivascolare coronarica più diffusa che presenta inoltre serie patologie contestuali che rendono l’intervento cardiochirurgico ad elevatissimo rischio, così come nella stenosi valvolare aortica (quando una valvola aortica presenta un restringimento) che può essere efficacemente trattata con l’impianto percutaneo di una nuova valvola aortica quando l’intervento tradizionale è ad altissimo rischio.
Il trattamento della aorta addominale dilatata
Ogni anno vengono diagnosticati circa 38 casi ogni 100.000 persone di aneurisma dell’aorta addominale.
Un aneurisma dell’aorta addominale, noto anche con la sigla AAA, è una dilatazione dell’aorta che può andare incontro a rottura, con esito potenzialmente fatale. Il picco di incidenza nei maschi si ha intorno ai 70 anni di età con un’altissima differenza tra i fumatori e i non fumatori (8 a 1) e tra sesso maschile e sesso femminile (4-6 a 1). Una possibilità di risoluzione non chirurgica è l’impianto di endoprotesi dell’aorta addominale per via percutanea, senza quindi la necessità di dover aprire l’addome (è sufficiente un’incisione nella gamba).
Il trattamento della stenosi dei vasi carotidei
La causa più frequente della stenosi carotidea, il restringimento della carotide, è rappresentata dall’aterosclerosi, più spesso correlata a: ipertensione arteriosa, fumo di sigaretta, età avanzata, sesso maschile, elevati tassi ematici di colesterolo, dislipidemie, obesità, alcool, uso di contraccettivi orali. Per quel che concerne l’arteria carotide, la sede dove più frequentemente si può formare la placca ateromasica è la biforcazione carotidea.
I dati epidemiologici indicano che la malattia cerebrovascolare rappresenta, nella società industrializzata, la terza causa di morte dopo i tumori e le cardiopatie. Insorge solitamente tra i 65 e gli 85 anni, eccezionalmente nell’età giovanile e può residuare una grave invalidità e una marcata limitazione nelle attività della vita quotidiana. Esiste la possibilità, oltre all’intervento di chirurgia vascolare, di eseguire un’angioplastica carotidea con impianto di stent in tali patologie.
Quando il setto interatriale presenta un difetto I difetti interatriali (DIA) rappresentano circa il 10% di tutte le malformazioni cardiache presenti alla nascita ed oltre il 40% di quelle diagnosticate dopo i 40 anni di età, costituendo la cardiopatia congenita di più frequente riscontro negli adulti (1-3). L’incidenza di tale cardiopatia congenita è circa tre volte più alta nelle donne che negli uomini. E frequente che si verifichi un episodio di embolia cerebrale in questa malformazione negli adulti che è possibile chiudere con una endoprotesi per via percutanea.