Ingresso del paziente e percorsi riabilitativi
Ricevuta la proposta di trasferimento il paziente candidato ad essere introdotto nel percorso riabilitativo viene esaminato dal medico cardiologo che opera in Riabilitazione e dal Fisioterapista. Il caso viene discusso con i medici che lo hanno gestito fino a quel momento, valutate le eventuali criticità ancora presenti e definiti i traguardi che si vogliono (e potenzialmente è possibile) raggiungere.
Il paziente è quindi trasferito in Reparto, dove, a seconda delle condizioni cliniche generali e dello stato di autonomia sarà inserito nel Programma Standard oppure in un percorso ritagliato su misura a seconda delle specifiche esigenze individuali cioè in un Programma Personalizzato. Questa seconda scelta trova una particolare applicazione soprattutto in pazienti anziani, appena migliorati da una situazione di instabilità emodinamica severa, in pazienti chirurgici che abbiano sopportato nel post-operatorio importanti complicazioni. Sono pazienti che hanno superato una fase acuta, cardiologica o cardiochirurgica.
Spesso il lungo allettamento li ha compromessi sul piano funzionale e, anche se stabilizzati dal punto di vista clinico, non possono essere dimessi perché necessitano anche di attenzioni terapeutiche impossibili a domicilio. Frequentemente questi pazienti sono di età molto avanzata, affetti da numerose co-morbidità richiedono assistenza sia cardiologica sia di altre discipline, oltre a quella specificamente riabilitativa, molto impegnative e che spesso comportano degenze prolungate. È innegabile tuttavia la gratificazione nell’ottenere in codesti pazienti un recupero di autonomia insperato nel considerare il quadro iniziale.
Una non piccola parte di pazienti che iniziano la loro degenza in un Percorso Personalizzato proseguono poi, una volta raggiunte condizioni sufficienti, con il Programma Standard.