Cardiopatie Valvolari
- Insufficienza mitralica degenerativa: prolasso mitralico
- Insufficienza mitralica reumatica
- Insufficienza mitralica funzionale-ischemica
- Stenosi mitralica reumatica
- Insufficienza Aortica
- Insufficienza aortica con dilatazione aorta ascendente
- Stenosi Aortica
- Malattie della valvola tricuspide
Centro per la Plastica/Riparazione della valvola mitralica
Questa sezione del sito si rivolge a tutti coloro che vogliono avere informazioni sulla Riparazione/Plastica valvola mitralica e non possiedono specifiche conoscenze mediche.
La valvola mitralica regola il passaggio del sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro che sono le due cavità della parte sinistra del cuore. Questa valvola è costituita da due lembi, un lembo anteriore e uno posteriore e da un anello a cui i due lembi sono attaccati.
Durante il ciclo cardiaco, ovvero ad ogni battito del cuore, la valvola si apre (diastole) e si chiude (sistole), circa 100.000 volte al giorno. Questo complesso meccanismo di apertura e chiusura dei lembi mitralici è regolato da due muscoli papillari, anteriore e posteriore, che danno origine a loro volta alle corde tendinee che si connetto con i due lembi mitralici e che coordinano la valvola mitralica con il movimento sisto-diastolico cardiaco.
Insufficienza della valvola mitralica
La valvola mitralica si definisce “insufficiente” quando non si chiude bene e di conseguenza una parte del sangue, che il ventricolo sinistro dovrebbe espellere verso l’Aorta per irrorare tutti gli organi, torna invece indietro nella cavità atriale.
Se la quantità di sangue che torna indietro è importante, il cuore (ventricolo sinistro) svolge un lavoro molto maggiore del normale, perché pompa il sangue in due direzioni, sia avanti che indietro. Con il passare del tempo questo superlavoro del ventricolo sinistro porta ad un suo progressivo sfiancamento e causa sintomi che limitano la qualità vita del paziente, come ad esempio il fiato corto per sforzi lievi.
Le cause principali dell’insufficienza mitralica degenerativa sono il prolasso mitralico che è definito come movimento di una o più porzioni dei lembi valvolari verso l’atrio sinistro.
Il “vero” prolasso invece si determina quando è presente un aumento dell’area dei lembi mitralici con corde tendinee allungate o rotte e dilatazione dell’anello mitralico, che causa la chiusura non perfetta della valvola stessa. Il prolasso mitralico è presente nel 2-3% della popolazione. La maggioranza dei soggetti con prolasso mitralico e lieve rigurgito mitralico resta a lungo senza sintomi, mentre il 5-10% dei pazienti sviluppa nel tempo un “vero” prolasso (insufficienza) della valvola mitralica.
L’insufficienza mitralica viene stimata all’ecocardiografia in quattro gradi: lieve (I grado), moderata (II grado), moderata-severa (III grado) e severa (IV grado). Quando il rigurgito mitralico è di III-IV grado, l’intervento di plastica/riparazione mitralica va fortemente considerato anche in assenza di sintomi. Le Linee Guida americane raccomandano di procedere all’intervento chirurgico di ricostruzione mitralica anche nei pazienti non sintomatici o con lievi sintomi perché, questa strategia permette una migliore sopravvivenza a lungo termine.
Recentemente uno studio che ha coinvolto oltre 2000 pazienti con insufficienza mitralica degenerativa, ha dimostrato che l’intervento chirurgico di ricostruzione mitralica, eseguito in pazienti che non hanno ancora sviluppato sintomi, riduce del 60% la probabilità di scompenso cardiaco e riduce del 40% la probabilità di decesso come conseguenza della malattia, rispetto ai pazienti che vengono trattati con terapia medica (ovvero con soli farmaci). Inoltre, questo studio ha dimostrato che il miglioramento nel funzionamento della valvola mitralica persiste molto a lungo (oltre 20 anni dopo l’intervento). Lo stesso studio sottolinea l’importanza che la plastica/riparazione mitralica venga eseguita in Centri specializzati in questo tipo di tecnica e che abbiano una percentuale di riparazione superiore al 90% con un rischio operatorio basso, circa 1% nei pazienti senza fattori di rischio aggiuntivi.
Malgrado questi risultati così favorevoli, la percentuale dei pazienti con insufficienza mitralica degenerativa sottoposto all’intervento di riparazione della valvola è ancora molto bassa sia in Europa che negli Stati Uniti. Ad esempio uno studio inglese dimostra che solo il 64% dei pazienti con insufficienza mitralica degenerativa è sottoposto ad intervento chirurgico di plastica mitralica. Similmente, solo il 69% dei pazienti americani con insufficienza mitralica degenerativa riceve un intervento di ricostruzione mitralica.
A partire dal 1991 il Dott. Paolo Ferrazzi ha eseguito più di 1200 interventi di plastica/riparazione mitralica con una percentuale di riparazione del 98% nei pazienti affetti da insufficienza mitralica degenerativa. Il Dott. Ferrazzi è stato tra i primi in Italia ad applicare questa tecnica appresa direttamente dall’ideatore, Prof. Carpentier, Parigi, inventore inoltre dell’anello protesico che prende il suo nome e che deve essere sempre utilizzato in questo tipo di chirurgia ricostruttiva.
La plastica/riparazione mitralica si avvale di più tecniche chirurgiche per poter dare risultati ottimali a lungo termine. Nel corso degli anni il Dott. Ferrazzi, avvalendosi delle tecniche originali di Carpentier, ha standardizzato la procedura utilizzando in tutti i pazienti le corde tendinee native.
La procedura eseguita dal Dott. Ferrazzi, che lavora attualmente presso il Centro specializzato per la chirurgia della plastica/riparazione mitralica del Policlinico di Monza, ha una sopravvivenza operatoria paragonabile ai migliori centri europei e Nord americani (sopravvivenza 99%).
Infine, è importante sottolineare che la plastica/riparazione della valvola mitralica viene eseguita con lo scopo di riparare definitivamente la valvola, eliminare i sintomi e la terapia anticoagulante ed offrire al paziente una normale aspettativa di vita. Questi sono i risultati che il paziente deve attendere quando l’intervento viene eseguito da operatori con vasta esperienza per questo tipo di chirurgia cardiaca.