Idee chiare per il nuovo cardiochirurgo e la sua èquipe

2 Maggio 2018

Approda al policlinico il Dott. Gianluca Martinelli

Il Dott. Gianluca Martinelli è il nuovo Responsabile del Dipartimento di Cardiochirurgia del Policlinico di Monza. Lasciato il Santa Maria di Bari, il cardiochirurgo di origine romana con più di 5.000 interventi all’attivo approda a Monza con la sua équipe formata dal cardioanestesista, Dott. Andrea Cuccio e il cardiochirurgo Dott. Pierpaolo Greco e il chirurgo vascolare Dott. Attilio Cotroneo.
“Sono fermamente convinto che, soprattutto nel nostro campo, sia fondamentale ragionare in termini di équipe – esordisce il Dott. Martinelli – il Dott. Greco ha una storia accademica tutta Monzese, si è formato alla Bicocca di Milano; il Dott. Cotroneo invece vanta una formazione completa come chirurgo vascolare, ma con una grande esperienza anche come emodinamista e poi c’è il nostro prezioso Dott. Cuccio con anni di esperienza in cardioanestesia.
La mia volontà è quella di far si che questi nuovi elementi si fondano con la grande équipe attuale del Policlinico di Monza, che vanta nomi di assoluto prestigio, per andare a formare un unico team di professionisti che condividono le proprie conoscenze e le mettono al servizio della causa principale: il paziente”.

Appassionato di matematica e storia, il Dott. Gianluca Martinelli ha studiato a Roma per poi trasferirsi a Parigi per cinque anni.
“Ho avuto la fortuna di diplomarmi nell’epoca dei primi trapianti di cuore e dell’impianto dei primi cuori artificiali – continua il Dott. Martinelli – ero affascinato da come la tecnologia potesse influenzare e modificare la qualità e l’aspettativa di vita di molte persone. Ho quindi scelto la strada della medicina, come mio nonno, e dopo la specializzazione in cardiochirurgia mi sono trasferito per cinque anni in Francia, a Parigi, dove ho potuto lavorare accanto al grandissimo Prof. Daniel Guilmet, il padre della chirurgia dell’aorta, un vero guru da cui ho imparato tantissimo. Terminata la grande esperienza francese sono tornato in Italia e ho iniziato a lavorare a Torino e dopo qualche tempo sono stato chiamato in Calabria dove dal 2002 al 2012 ho rivestito la carica di Responsabile del Servizio di Cardiochirurgia del S. Anna Hospital di Catanzaro. Qui, insieme al Direttore del Dipartimento, il Dott. Mauro Cassese, si può dire abbiamo creato un centro di cardiochirurgia di riferimento per il centrosud Italia, portando avanti programmi estremamente innovativi. La stessa cosa che vorrei fare proprio qui a Monza”.

Il Dott. Martinelli ha le idee molto chiare sugli obiettivi terapeutici che intende raggiungere al Policlinico di Monza nel prossimo futuro, primo fra tutti la creazione di una “Aortic Unit” intesa come risposta concreta ed efficace, 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno, per il trattamento in elezione e in emergenza delle patologie che coinvolgono l’aorta.
“Per creare una Aortic Unit – spiega il Dott. Martinelli – servono un radiologo, un cardiologo interventista, un chirurgo vascolare, un cardioanestesista e un cardiochirurgo.
Il Policlinico di Monza ha la fortuna di avere già in organico queste professionalità e per di più ad altissimo livello come il Dott. Toufic Khouri per la parte radiologica, un vero pezzo da novanta a cui mi piacerebbe affiancare per la parte vascolare il Dott. Pier Paolo Zanetti e il Dott. Filippo Scalise, già nell’équipe del Policlinico; il collega Cuccio per la cardioanestesia e il sottoscritto per la parte cardiochirurgia andrebbero a completare la squadra.

L’aorta è un organo talmente complesso da coinvolgere un po’ tutto l’organismo, quindi poter contare su un Team specializzato nel suo trattamento rappresenta un valore aggiunto non tanto per il Policlinico di Monza quanto per la cittadinanza locale”.
Il nuovo Direttore del Dipartimento di Cardiochirurgia entr

a anche nel dettaglio sulle modalità di intervento all’aorta.
“Le patologie dell’aorta oggi possono essere affrontate in diverse maniere a seconda, ovviamente dei fattori di rischio e dell’estensione della malattia. Personalmente ho grande esperienza nel trattamento ibrido della patologia dell’aorta (sia acuta che cronica) inteso come un primo step chirurgico dove avviene la sostituzione dell’aorta ascendente e dell’arco aortico, mantenendo la perfusione cerebrale, e un secondo step, in sala di emodinamica, per l’impianto di un’endoprotesi. Questa soluzione permette il trattamento di tutta l’aorta che va dalla zona toracica a quella addominale, riducendo quindi il rischio di una chirurgia tradizionale.
La possibilità di sostituire l’arco aortico mantenendo sempre la perfusione cerebrale e, in casi selezionati, anche una perfusione della parte inferiore del corpo, comporta come è intuibile meno rischi per il paziente.
In casi particolari questo intervento può essere fatto in un solo tempo chirurgico impiantando, in arresto di circolo e per via anterograda, l’endoprotesi per il trattamento dell’aorta toracica distale”.

Per quel che riguarda invece la chirurgia riparativa della valvola aortica e della valvola mitrale, il Dott. Martinelli sta organizzando l’apposita attrezzatura per poter effettuare al Policlinico di Monza la chirurgia mitralica per via mininvasiva, parzialmente video assistita. Questo per trattare la valvola mitrale in minitoracotomia anteriore destra in modo da garantire l’efficacia del trattamento pur riducendo l’invasività della procedura con dimostrati effetti positivi per i pazienti.
“Un’altra nuova procedura terapeutica che vorrei portare anche qui a Monza – prosegue il Dott. Martinelli – riguarda il trattamento della patologia aortica nelle persone anziane (circa il 5% della popolazione sopra i 75 anni soffre di stenosi aortica). Si tratta di una tecnica mininvasiva nella sostituzione della valvola aortica tramite l’ausilio della protesi biologica sutureless (ovvero che non necessita di punti di sutura) chiamata “Intuity”. Questa valvola artificiale, di ultima generazione, ben si sposa con il concetto di chirurgia mininvasiva, perchè oltre a permettere la riduzione dei tempi chirurgici, facilita tecnicamente l’impianto della protesi stessa attraverso incisioni di pochi centimetri del torace o dello sterno, circa 5/6 centimetri. Infine, per i pazienti particolarmente fragili, viste le potenzialità già presenti al Policlinico, vorrei portare avanti un programma TAVI che prevede l’impianto di valvole aortiche senza la classica incisione chirurgica, ma per via transapicale o transfemorale”.

Infine il Dott. Martinelli ha anche programmi sulla chirurgia coronarica “con l’utilizzo sistematico della doppia mammaria e l’introduzione di una chirurgia coronarica mininvasiva per poter offrire ad ogni paziente la soluzione che collegialmente riteniamo sia la migliore”.


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