I problemi dovuti all’obesità e il supporto dietologico

30 Aprile 2018

La dietologia clinica e le sue molteplici applicazioni

Quando si parla di obesità accanto all’approccio chirurgico, vi è anche l’approccio medico, perché l’obesità non rappresenta solamente una complicanza del diabete, ma è anche una specifica patologia in sé e per sé.

L’ambulatorio di dietologia al Policlinico di Monza

L’attività dell’ambulatorio di Dietologia Clinica del Policlinico di Monza garantisce la gestione unitaria delle problematiche del paziente obeso con opera di prevenzione, diagnosi e nel caso terapia.

Diagnosi

  • Esclusione di forme secondarie ad endocrinopatie
In collaborazione con il Laboratorio Analisi è di fondamentale importanza escludere la presenza di quadri di sovrappeso-obesità secondarie a disfunzioni tiroidee (funzionalità tiroidea), ipercorticosurrenalismi (cortisolo libero urinario nella raccolta urine 24 ore, test Nugent, cortisolemia ore 8 e ore 15), disfunzioni ipofisarie (iperprolattinemie) e deficit ormoni ipofisari e in primo luogo deficit del GH (GH, IGF1), ovaio policistico (con inquadramento metabolico e nel caso test con medrossi progesterone acetato).
  • Determinazione del profilo di rischio metabolico
In collaborazione con il Laboratorio Analisi si studiano alterazioni del metabolismo glucosio- insulina (glicemia, Hb glicosilata, insulina), rischio di epatopatie metaboliche, dislipidemie, stato nutrizionale per escludere soprattutto nei grandi obesi la cosiddetta obesità sarcopenica.
  • Determinazione della Sindrome Metabolica

La sindrome metabolica è la presenza simultanea nello stesso individuo di più fattori di rischio senza che questi si manifestino in modo eclatante. Un esempio classico è quello del paziente che ha valori di pressione arteriosa che non sono francamente aumentati ma spesso definiti come border-line per il quale molto spesso non viene attivata la terapia farmacologia.Un’altra possibilità è quella dell’individuo che presenta livelli di glicemia alterati, ma non sufficientemente alti da stabilire la presenza di un vero e proprio diabete mellito; anche in questo caso non viene di solito introdotta terapia farmacologia.

Questo esempio può essere ripetuto anche per livelli modestamente/moderatamente aumentati di trigliceridi nel sangue piuttosto che per livelli di colesterolo HDL (il colesterolo buono) ridotto.Si tratta in tutti i casi di condizioni per le quali on viene presa un’azione terapeutica farmacologia. Se questi fattori di rischio sono presenti simultaneamente nello stesso individuo e non viene presa un’azione terapeutica per nessuna di queste problematiche il soggetto deve essere considerato con particolare attenzione perché potrebbe “nascondere” un rischio cardiovascolare e metabolico molto più alto di quanto si possa credere.

Alla base della simultanea presenza di tutti questi fattori di rischio si ritiene possa giocare un ruolo fondamentale una ridotta capacità dell’insulina di stimolare il metabolismo dei nutrienti che generalmente si manifesta con una forma particolare di obesità definita come centrale o viscerale che caratterizza soprattutto gli individui di sesso maschile ma anche le donne dopo lo menopausa.
Il cardine diagnostico di questo particolare tipo di obesità e la circonferenza vita che costituisce una misurazione surrogato dell’adiposità viscerale.

Determinazione e cura della steatosi epatica

La sindrome metabolica sopra descritta si caratterizza spesso per un altro tratto clinico del paziente che ne è affetto: la presenza di fegato grasso così frequentemente riscontrabile in ecografia. L’obesità infatti, e in particolare quella viscerale, si caratterizzano per un aspetto per certi versi curioso: l’insufficienza del tessuto adiposo. Come qualsiasi altro organo, quando questo va incontro ad insufficienza la prima manifestazione clinica sarà la sua capacità di svolgere in modo inefficiente la funzione che è deputato ad assolvere. Nell’individuo obeso ed in particolare nell’obeso con accumulo addominale ad un certo punto della storia naturale più o meno precoce il tessuto adiposo cessa di accumulare i trigliceridi nel citoplasma dell’adipociti; questi diventano disponibili per l’accumulo in sede inappropriate, definite ectopiche, e il fegato è la principale di questa. L’accumulo di grasso nel fegato, noto come statosi epatica diventa quindi la spia di un rischio cardiovascolare e metabolico che deve essere previsto, preso in considerazione per le sue implicazioni (l’infiammazione sistemica in particolare) e trattato opportunamente.

Determinazione del profilo di rischio cardiovascolare

Mediante algoritmi di calcolo del rischio cardiovascolare globale e determinazione all’approfondimento diagnostico mediante indagini strumentali di tipo Radiologico e Cardiovascolare. In collaborazione con la Cardiologia è attiva la diagnostica relativa alla diagnostica delle apnee notturne con il monitoraggio protratto del ciclo sonno-veglia.

Determinazione della composizione corporea e del metabolismo energetico

Valutazione dello stato nutrizionale con determinazione antropometriche ambulatoriali generali o di composizione corporea (bioimpedenziometria), laboratoristiche o strumentali per la determinazione del metabolismo basale (calorimetria indiretta), Holter metabolico (registrazione del dispendio energetico per 2-3 giorni) o se non perseguibile stima metabolismo basale e metabolismo energetico totale. Determinazione dell’apporto calorico giornaliero totale e per macronutrienti.
In relazione alla composizione corporea e alle alterazioni del metabolismo fosfo calcico di questi pazienti in accordo con la Radiologia è anche possibile ottenere indagine di densitometria corporea total body per la quantificazione topografica di massa grassa e massa magra (MOC total body) nonché MOC femorale dell’arto non dominante e MOC lombare.

Terapia

– La Chirurgia Bariatrica. Il Policlinico di Monza dispone di un gruppo di chirurghi bariatrici che vanta un’esperienza più che decennale in questo tipo di chirurgia dei pazienti obesi. Come descritto nell’area specificatamente dedicata alla Chirurgia Bariatrica i potenziali interventi sono diversi con diversi livelli di invasività, reversibilità ed efficacia terapeutica. L’ambulatorio di dietologia ha in atto un protocollo d intesa con la Chirurgia Bariatrica per la gestione dei pazienti che potrebbero beneficiare questo tipo di approccio terapeutico sia per stabilirne le indicazioni, la gestione e il follow-up.- La terapia farmacologica.

La terapia farmacologica attualmente riconosciuta a livello Ministeriale dell’obesità è costituita da un solo potenziale intervento costituito dall’inibitore della lipasi intestinale. Esistono però farmaci con indicazioni specifiche per altre patologie quali il diabete che possono trovare applicazione alla cura dell’obesità.- La terapia nutrizionale.
A tutt’oggi la prescrizione del programma nutrizionale individualizzato costituisce ancora il cardine dell’intervento terapeutico in dietologia. Nella sua attività l’ambulatorio di dietologia che prevede il supporto dell’attività pietistica e psicologica con specifica attività ambulatoriale.


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