Arriva un team di specialisti della chirurgia mininvasiva

2 Maggio 2018

La cardiochirurgia di Monza si fa nazionale

Questa nuova avventura con il Policlinico di Monza mi ha permesso di conoscere una realtà sanitaria efficiente, entusiasta e completa. Francamente non mi aspettavo tutto questo”.

Sono queste le parole del Dott. Vincenzo Lucchetti, nuovo cardiochirurgo primario del Policlinico di Monza quando parla dei suoi primi mesi all’interno dello Staff medico della Struttura sanitaria.

Insieme al Dott. Lucchetti, noto cardiochirurgo del sud Italia, è arrivata anche la sua Équipe composta dal Dott. Eugenio Santaniello, suo giovane braccio destro nonché cardiochirurgo con alle spalle già un’importante esperienza in sala operatoria, in particolare nella chirurgica mininvasiva, e il Dott. Giovanni Sorropago, uno dei primi cardiologi emodinamisti ad iniziare in Italia nel 2008 le procedure di TAVI (impianto protesi aortiche con accesso transcatetere) che ad oggi ha impiantato 700 valvole percutanee. Specializzati nella cardiochirurgia mininvasiva il Dott. Lucchetti e la sua Équipe sono arrivati al Policlinico di Monza per portare la loro esperienza e rendere ancora più completo il già eccellente Dipartimento di Cardiochirurgia.

“Siamo stati i primi in Italia ad impiantare una valvola aortica sutureless (senza punti di sutura), a sperimentare la chirurgia mininvasiva per l’impianto di anelli mitralici modulabili nel tempo tramite l’ausilio delle radiofrequenze, evitando così al paziente ulteriori interventi al cuore, e ad eseguire operazioni di rivascolarizzazione miocardica a paziente completamente sveglio grazie all’ausilio dell’anestesia peridurale toracica”.

I vantaggi della cardiochirurgia mininvasiva sono molteplici. Oltre ai ridotti tempi di degenza e di ritorno alle normali attività, il paziente a rischio per età o condizioni cliniche, può affrontare l’intervento con un minore indice di complicanze.

“I pazienti che devono sottoporsi a bypass o ad altri interventi cardiaci sono sempre più avanti con gli anni ed è quindi fondamentale sviluppare questo tipo di tecniche mininvasive, soprattutto per le persone che presentano più di un’ostruzione arteriosa – spiega il cardiologo-emodinamista Dott. Giovanni Sorropago – Con il Team abbiamo stabilito le linee guida italiane per l’impianto della TAVI (sostituzione valvolare aortica transcatetere) e abbiamo eseguito la prima rivascolarizzazione coronarica ibrida. Qui il cardiochirurgo esegue il bypass interno arterioso in minitoracotomia, dopodiché a distanza di circa 24 ore la rivascolarizzazione viene completata tramite 1 o 2 angioplastiche effettuate tramite accesso transcatetere.

Il tutto a cuore battente, quindi senza circolazione extracorporea, con netto vantaggio per il paziente, meno invasività e meno giornate di degenza. Prima per curare tre ostruzioni era necessario effettuare tre bypass fermando il cuore”.

L’Équipe è anche specializzata nella chirurgia minivasiva della valvola mitrale dove con una piccola incisione di 5/6 cm sulla parte alta del torace destro e grazie ad apparecchiature di ultima generazione, si possono riparare la valvola mitrale, la tricuspide e agire su tumori che interessano l’atrio destro e l’atrio sinistro del cuore. “Importante è anche la procedura mininvasiva per il trattamento della fibrillazione atriale – riprende il Dott. Lucchetti – attualmente la maggior parte dei pazienti affetti da questa patologia possono essere candidati all’ablazione chirurgica mini-invasiva.

La procedura avviene in minitoracotomia destra video assistita durante la quale vengono create delle linee cicatriziali per il blocco della conduzione degli impulsi anomali che provocano la fibrillazione atriale. Questo nuovo circuito viene creato utilizzando un fascio di ultrasuoni ad altissima frequenza focalizzati o con energia a radiofrequenza. Il successo della procedura è di circa l’80% al 90%, in relazione alle caratteristiche del paziente che potrà lasciare l’ospedale in 4/5 giorni”.

Ora quello che il Dott. Lucchetti e la sua Équipe si prefiggono è offrire ai pazienti affetti da patologie cardiache, tecniche interventistiche sempre più all’avanguardia.

“Non solo per i pazienti che abitualmente afferiscono al Policlinico di Monza – precisa Lucchetti – ma anche per i nostri pazienti residenti del sud Italia che possono trovare all’interno di questa struttura apparecchiature medicali di ultima generazione, a partire dalla diagnostica per immagini, in grado di agevolare sempre di più il nostro lavoro e permetterci di operare in sicurezza e con un netto aumento della percentuale di successo”.


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