A Verano l’infortunio sportivo fa meno paura

Non il solito centro di riabilitazione sportiva

Nell’ambito del Centro di Traumatologia dello sportivo del Policlinico dello Sport di Verano Brianza, uno dei moduli funzionali più importanti è la parte del trattamento chirurgico che si avvale dell’esperienza del Dott. Ferdinando Battistella e della sua Équipe. Il Dott. Battistella, attualmente Direttore Medico del Policlinico dello Sport di Verano Brianza, nonchè Responsabile Sanitario del Lugano Calcio e consulente ortopedico del Palermo calcio da diversi anni, ha alle spalle una grande esperienza nella chirurgia dell’arto superiore e nella traumatologia dello sport vista la sua decennale presenza nel mondo del calcio italiano di Serie A. I numeri dell’attività chirurgica svolta parlano da soli, infatti sono più di 2.700 gli interventi alla spalla e circa 1.500 quelli al ginocchio effettuati in artroscopia.

Una casistica davvero ragguardevole che gli ha permesso di distinguersi sul panorama nazionale come uno dei migliori specialisti.
“Il nostro principale punto di forza – spiega il Dott. Battistella – è l’approccio biologico che prevede un maggior rispetto delle strutture anatomiche del corpo in confronto agli attuali standard chirurgici ortopedici. Tutto ciò permette ai nostri pazienti, siano o no atleti professionisti, migliori risultati clinici, minor dolore e un recupero funzionale post intervento decisamente più rapido”.
L’approccio “biologico” del Dott. Battistella consiste nell’intervenire sul paziente con tecniche mininvasive e in molti casi utilizzando prodotti adiuvanti quali PRP (Platelet Rich Plasma), fattori di crescita (cellule mesenchimali) ovvero cellule che hanno un ruolo rigenerativo dei tessuti. In più, gli anni di esperienza maturati in sala operatoria e la perfetta conoscenza anatomica della conformazione muscolo-scheletrica del corpo umano, permettono oggi al Dott. Battistella di approcciarsi all’operazione chirurgica in un modo decisamente meno invasivo, più rapido e più rispettoso dei tessuti.
Anche la chirurgia complessa dell’arto superiore come lesioni massive della cuffia dei rotatori, esiti di fratture complesse dell’omero, del gomito e del polso, non sono certo un ostacolo per il Dott. Battistella che il più delle volte riesce ad intervenire con tecnica artroscopia, utilizzando delle speciali apparecchiature sviluppate e messe a punto personalmente.
“La nostra speciale tecnica chirurgica rivolta alla ricostruzione anatomica delle cuffie dei rotatori della spalla – spiega lo specialista – avviene in artroscopia permettendo al paziente un recupero funzionale completo a partire dal trentesimo giorno dopo l’intervento, circa 45 giorni in meno rispetto agli standard tradizionali. Siamo anche in grado di trattare le epicondiliti dell’atleta per via artroscopia così come le lesioni complesse del polso, siano queste legamentose o di natura articolare, il tutto sempre con dotazioni tecnologiche messe a punto da me e dalla mia équipe”.

Arriviamo quindi alla ricostruzione meniscale del ginocchio tramite una protesi sintetica chiamata “scaffold” che permette di evitare la rimozione del menisco stesso a tutto vantaggio del paziente che può conservare la funzionalità di un “nuovo” menisco, senza il rischio di andare incontro a future patologie artrosiche.


“Un altro nostro cavallo di battaglia – continua il Dott. Battistella – è la ricostruzione anatomica del legamento crociato anteriore. Il tutto avviene mediante un avanzato strumentario chirurgico che ci permette di ottenere un miglior posizionamento del neolegamento e di conseguenza un miglior controllo della stabilità del ginocchio. Inoltre, ormai da molti anni, utilizziamo le più avanzate tecniche biochirurgiche per trattare le lesioni cartilaginee del ginocchio e della caviglia. Tali tecniche si avvalgono dell’ingegneria tissutale tramite la realizzazione di specifici scaffold (o tessuti sintetici) ove impiantare le cellule mesenchi-mali prelevate dallo stesso paziente e andando così ricostruire il tessuto cartilagineo. Proprio grazie a tale tecnica si è potuto ridurre notevolmente l’utilizzo delle protesi articolari”.
Risultati eccellenti insomma, frutto dell’azione congiunta di un Team composto non solo da esperti chirurghi, ma da fisioterapisti dedicati e la cui azione è sempre mediata e gestita in base alle indicazioni chirurgiche. I trattamenti non sono quindi standardizzati, bensì personalizzati su ogni paziente e sulla sua patologia.“Solo percorrendo questa strada – conclude il Dott. Battistella – è possibile ottenere i migliori risultati”.


IL CENTRO DI RIABILITAZIONE SPORTIVA CRS DEL POLICLINICO DELLO SPORT DI VERANO BRIANZA

Una realtà che nasce dalla crescente richiesta di sportivi che a seguito di un infortunio desiderino recuperare, nel più breve tempo possibile, tutte le loro capacità motorie e organiche invalidate dall’evento traumatico.
Obiettivi
  1. Riabilitare con programmi e progetti riabilitativi personalizzati
  2. Recuperare il gesto tecnico
  3. Valutare il recupero funzionale
  4. Assicurare il benessere psicofisico
  5. Prevenire gli infortuni
Organizzazione del servizio
  • Fisiatria - Medicina Fisica e Riabilitazione
  • Ortopedia
  • Diagnostica per immagini
  • Podologia
  • Medicina Metabolica
  • Cardiologia
  • Fisioterapia
  • Medicina dello Sport

Il servizio consente di prendersi carico del paziente dal momento dell’intervento chirurgico fino alla completa guarigione clinica e sportivo–funzionale, il tutto grazie ad uno staff di professionisti specifico che lavora a stretto contatto e con unità di intenti.
All’interno del Centro di Riabilitazione Sportiva di Verano Brianza cooperano diverse figure professionali: dal chirurgo ortopedico, al fisiatra con la presa in carico precoce del paziente che stila il programma riabilitativo realizzato dal fisioterapista, per arrivare pronti all’ultima fase di riatletizzazione dello sportivo seguita direttamente dallo specialista in scienze motorie.
“Nel primo momento post chirurgico – spiega Francesco Lo Moro Coordinatore fisioterapisti del CRS di Verano - è fondamentale lavorare sul controllo del dolore, sull’infiammazione e sul recupero dell'articolarità e della flessibilità”.
Gli obiettivi sono quindi: la risoluzione della sintomatologia dolorosa e del quadro infiammatorio instauratosi, nonché la riduzione del gonfiore avvalendosi alternativamente di terapie basate su principi fisici e meccanismi biologici certi e su terapie manuali. “È inoltre imprescindibile – continua Francesco Lo Moro - il raggiungimento del completo range di movimento articolare o il ripristino di un movimento specifico in assenza di dolore.
Il lavoro di articolarità deve quindi essere iniziato il più precocemente possibile, al fine di ottenere un completo recupero. Fondamentali sono per questo l'esperienza e l'abilità del terapista poichè un approccio troppo aggressivo potrebbe determinare un aumento del quadro infiammatorio, mentre uno troppo prudente potrebbe causare rigidità a carico dell'articolazione”.
Il passo successivo è quello che prevede il recupero della forza e della resistenza muscolare secondo la regola della progressione dei carichi, per evitare il sovraccarico, e della propriocettività.
Infatti ogni lesione a livello dell'apparato muscolo-scheletrico determina alterazioni dei meccanismi propriocettivi, meccanismi che consentono di percepire la posizione degli arti nello spazio. La propriocettività deve essere ripristinata quanto prima per ottenere un recupero completo e prevenire le recidive.

L’ultima parte del percorso di recupero funzionale di un atleta da un infortunio è quindi quella dedicata alla riatletizzazione con il recupero della coordinazione, della gestualità specifica oltre che il ricondizionamento metabolico.
La figura professionale preposta alla riatletizzazione è lo specialista in scienze motorie che, sfruttando i principi dell’allenamento sportivo, raggiunge il completo recupero delle capacità condizionali e delle abilità sportspecifiche dell’atleta, sempre in stretta collaborazione con il fisioterapista e i professionisti che hanno curato la riabilitazione dell’atleta stesso. Il ritorno all'attività agonistica, infatti, non coincide con la fine della fase di riabilitazione, ma le moderne conoscenze hanno imposto di programmare ed attuare un periodo di riatletizzazione prima del ritorno incondizionato all'attività agonistica dell’atleta che necessita, non solo di recuperare le funzionalità lese con l'infortunio (obiettivo del precedente percorso riabilitativo ovvero fisioterapico), ma anche la gestualità sport-specifica e le capacità condizionali adeguate al livello competitivo di appartenenza. Il programma d’allenamento stabilito sarà quindi tarato giornalmente in base alle risposte del singolo paziente, in modo tale da evitare infortuni secondari dovuti al periodo di convalescenza.
Alla base di questo complesso e completo tipo di approccio all’infortunio dell’atleta, vi è l’importanza di uno staff che garantisca, oltre ad un elevato standard qualitativo individuale, anche una spiccata attitudine al lavoro in team, rispettando le esigenze fisiche e psicologiche dello sportivo.


Durante il percorso riabilitativo – conclude Lo Moro – è fondamentale la capacità di misurare quantitativamente il lavoro prodotto attraverso dei test di valutazione funzionale e, a questo proposito, il Policlinico dello Sport ha messo a punto un innovativo servizio di valutazione delle performance atletiche altamente specializzato che mette a disposizione di tutti gli atleti che ne facciano richiesta, l’esperienza maturata in competizioni agonistiche di livello internazionale”.
La sezione Va.Pe. (Valutazione delle Performance) del Policlinico dello Sport è organizzato in quattro differenti settori: valutazione clinica e fisiologica, valutazione di soglia e delle forze.

Nello specifico l’elenco dei test di base sono:
  • Analisi forza nei salti
  • Training/allenamenti isocinetici
  • Test soglia anaerobica lattacida
  • Test f/c potenza (conconi) per ciclismo
  • Test f/c velocità (conconi)
  • Test isocinetici
  • Test di Mognoni in laboratorio
  • Test di Mader
  • Yo Yo Test
  • Test vo2max e soglia

Infine, e non perché meno importante, è utile ricordare che il supporto che il Team del Policlinico di Monza offre allo staff tecnico dell’atleta o della squadra con la quale collabora, è determinante al fine di un confronto tra esperti al solo scopo di ottimizzare le performance dell’atleta stesso nel più breve tempo possibile. Ecco perché, già nella parte di atletizzazione oltre che nella parte delle valutazioni delle performance, il rieducatore del Policlinico dello Sport prende contatto con lo staff tecnico dell’atleta in cura, in modo da gestire al meglio il ricondizionamento e il monitoraggio del paziente durante tutto il percorso di rientro verso la sua attività specifica.

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